Nel 1929 si ritornava all’antico con una gara unica per le auto e veniva ripristinata la corsa motociclistica. La gara delle quattro ruote, suddivisa nelle due classi fino a 1100 cc ed oltre, assumeva la denominazione ufficiale di “IX Circuito del Montenero per la Coppa Ciano” e si disputava sui consueti dieci giri di corsa. L’Alfa Romeo presentava uno squadrone con quattro P2 affidate ad Achille Varzi, Nuvolari, Campari e Brilli-Peri ai quali andavano tutti i favori del pronostico. Già al primo giro si scatenava la battaglia con Varzi e Brilli-Peri che venivano accreditati dello stesso tempo, un 15’32”2/5 che abbatteva i record precedenti, poi seguivano Nuvolari, Pastore con la Maserati e le altre Alfa di Razzauti, Pietro Ghersi, Biondetti e Campari, attardato in partenza. Brilli-Peri menava le danze fino al sesto giro, sempre seguito come un’ombra da Varzi mentre Nuvolari e Biondetti risalivano posizioni. Al sesto giro Varzi frantumava il giro record e passava al comando, ma Brilli-Peri rimaneva attaccato al rivale fino all’ottavo giro quando era costretto ad una lunga sosta ai box per controllare la macchina, precipitando così al quinto posto. A questo punto Nuvolari si scatenava, ma Varzi aveva ormai la gara in pugno e controllava agevolmente i tentativi del rivale, mentre anche Biondetti usciva di scena. Tre Alfa Romeo sul podio con Varzi, Nuvolari e Campari davanti alla vecchia Talbot di Arcangeli con quattro piloti che facevano tutti meglio del precedente record sulla distanza di Materassi. Ad Achille Varzi andavano così 30.000 lire di premio, la gigantesca Coppa Ciano e la targa istituita dagli organizzatori in memoria di Materassi, al quale era stato anche dedicato un minuto di silenzio prima della partenza.
(Da: Maurizio Mazzoni: “Lampi sul Tirreno”, Firenze 2006)
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