Sedici i partenti del 1923 per la “III Coppa del Montenero” e successo del giovane pilota livornese Mario Razzauti su Ansaldo ad una media superiore a quella di Masetti. Razzauti aveva debuttato in gara appena una settimana prima alla Collina Pistoiese e la sua vittoria fu una sorpresa per tutti, ma non certo immeritata anche se facilitata dal ritiro di entrambi i favoriti, Giulio Masetti su Bugatti e Gastone Brilli-Peri con la Diatto. La gara aveva visto un’ecatombe di quanti avevano ingaggiato una feroce battaglia sportiva: Masetti si fermava prima a cambiare le candele e quindi rompeva il cambio. Brilli-Peri rompeva un bilancere e perdeva oltre mezz’ora per la riparazione. Il debuttante Materassi rompeva una balestra nel corso del secondo giro e proseguiva dopo una riparazione di fortuna finché era costretto al ritiro proprio nel giro finale. Il bravo pilota pisano Marconcini che con la Chiribiri era stato anche in testa alla gara, rallentava per noie meccaniche ed il lucchese Balestrero forava due volte nei giri finali. Comunque Razzauti era sempre stato nel plotone di testa guidando con attenzione e risparmiando la sua Ansaldo che gli era stata messa a disposizione dal concessionario per Livorno, il Garage Baroncini&C., di Via delle Galere. I primi tre anni di vita del Montenero furono in pratica una cosa in famiglia fra gli appassionati toscani e la stampa nazionale, anche quella specializzata, aveva totalmente ignorato la manifestazione.
(Da: Maurizio Mazzoni: “Lampi sul Tirreno”, Firenze 2006)
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