Per l’edizione 1934 del “XIV Circuito del Montenero-Coppa Ciano” Nuvolari sembrava deciso a fare il poker di successi; l’asso mantovano si era portato per tempo a Livorno ma non aveva mai provato negli orari consentiti, bensì ad orari stranissimi per non essere visto da nessuno poi aveva fatto sostituire il cambio alla sua Maserati con un modello più pesante e robusto, insomma si era preparato senza lasciare nulla al caso. Contro tanto rivale le punte schierate dalla Scuderia Ferrari erano Achille Varzi e Guy Moll, un giovane franco-algerino debuttante a Livorno. L’inizio vedeva l’attacco immediato di Nuvolari che alla fine del primo giro precedeva Moll, Trossi e Varzi. Nuvolari teneva il comando fino al quarto giro, poi era Moll a prendere le redini della gara con Varzi che si teneva in terza posizione fino al sesto giro per passare poi Nuvolari e quindi gettarsi all’inseguimento del compagno di squadra. Al decimo giro Moll era costretto ad una fermata ai box per sostituire una ruota danneggiata nell’urto contro un paracarro; il cambio era fulmineo (almeno per l’epoca!), appena 20”, ma Varzi ormai era già piombato addosso al giovane rivale e non sarebbe stato più possibile riprenderlo. Dopo dodici giri Varzi vinceva su Moll, distanziato di 9”. L’esordio del giovane algerino era stato bellissimo e, forse, senza quell’incidente alla ruota avrebbe addirittura potuto vincere all’esordio, una regola che sul Montenero non era mai stata valida. Ma Livorno sarebbe stata anche l’ultima occasione felice per Guy Moll che sarebbe scomparso pochi giorni più tardi durante la disputa della Coppa Acerbo a Pescara in un contatto di gara con il tedesco Hesse. Varzi era stato, come d’abitudine, implacabile e spietato, sfruttando ogni minimo errore degli avversari e la sua vittoria era ineccepibile. Nuvolari aveva denunciato forti dolori alla gamba ferita in aprile ad Alessandria e Trossi dopo un inizio brillante era costretto ad una corsa guardinga per noie ai freni. Alla gara aveva fatto il suo debutto a quattro ruote anche l’asso motociclista Giordano Aldrighetti con una Alfa Romeo tipo Mille Miglia della Scuderia Ferrari; dopo due giri velocissimi Aldrighetti era stato costretto al ritiro. Fra le Vetturette 1100 oltre alla ormai consueta vittoria delle Maserati con Romano Malaguti davanti a Matrullo era da segnalare la presenza in prova di una interessante vetturetta costruita a Livorno dal meccanico Bagnoli, un’artigianale 8 cilindri con compressore, che però non veniva schierata alla partenza dopo le prove che avevano evidenziato mancanza di preparazione.
(Da: Maurizio Mazzoni: “Lampi sul Tirreno”, Firenze 2006)
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