Dalla mostra
"Tazio a Quercianella
Nuvolari a Livorno"
a cura di Luigi Ciompi
Estate 2001
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XIII Circuito del Montenero – Coppa Ciano (1933)
Domenica 30 luglio, indetto ed organizzato dalla Sede Provinciale di Livorno del R.A.C.I. verrà disputato il “XIII Circuito del Montenero – Coppa Ciano” competizione particolarmente cara al grande pubblico automobilistico italiano.
Come è noto si tratta di una manifestazione internazionale aperta di velocità per macchine da corsa, indetta in conformità al Codice sportivo internazionale dall’A.I.A.C.R. ed al Regolamento nazionale sportivo del R.A.C.I. ed è valevole per la classifica del Campionato italiano di velocità 1933.
La gara si svolgerà sul Circuito: Ardenza-Mare-Montenero-Savolano-Castellaccio – complessivamente Km 20 – da ripetersi, nel senso di marcia delle lancette dell’orologio, 8 volte per la classe fino a 1100 cmc e 12 volte per la classe oltre 1100 cmc. Il circuito sarà chiuso al traffico.
Alla competizione saranno ammesse tutte le vetture automobili categoria corsa, ad eccezione di quelle che, per la loro costruzione non diano affidamento, a giudizio insindacabile dei Commissari Sportivi, per la incolumità del conducente e del pubblico. Verranno istituite le due seguenti classi: a) Classe con cilindrata non superiore a 1100 cmc.; b) Classe con cilindrata oltre a 1100 cmc. Per le vetture di cilindrata fino a 1100 cmc. e fino a 1500 sarà redatta una speciale classifica, ai fini della attribuzione del punteggio per i campionati speciali di tali classi. Le vetture concorrenti potranno comportare anche un solo posto, ed il conduttore potrà essere anche solo a bordo. L’ordine di partenza sarà determinato dal sorteggio che avrà luogo alle ore 21 del 28 luglio presso la Sede Provinciale di Livorno. Esso sarà fatto a cominciare dalle macchine non superiori a 1100 cmc e proseguirà con quelle della classe superiore senza distinzione di cilindrata.
Le partenze verranno date il 30 luglio al traguardo situato sulla Rotonda dell’Ardenza ed avranno inizio alle ore 15,30 con le modalità che verranno stabilite dai Commissari Sportivi prima della corsa, e che saranno in tempo utile rese note ai concorrenti.
Ogni concorrente dovrà partire all’ora assegnata. All’ora predetta il concorrente verrà considerato come partito e comincerà a decorrere il tempo da computargli per il compimento del percorso.
Le partenze verranno date da fermo ed a motore in moto.
Non saranno ammessi rifornimenti lungo il percorso: i rifornimenti dovranno essere esclusivamente fatti al traguardo negli appositi stands messi a disposizione dei concorrenti dall’Automobile Club di Livorno.
Il tempo massimo è fissato in ore 4 dalla partenza per ogni macchina di cilindrata superiore 1100 cmc. e in ore 3 per quelle di cilindrata inferiore.
La chiusura della manifestazione avrà luogo dopo quattro ore dall’ultima partenza ed i concorrenti dovranno fermarsi ovunque si trovino allo scadere di detto termine, fino al passaggio della macchina che riapre il circuito.
Ai fini dell’attribuzione dei premi speciali in base ai risultati conseguiti su tratti parziali del percorso, i tempi massimi, secondo il numero dei giri, restano fissati in ragione di 22 minuti al giro, per la classe di 1100 e di 20 minuti per la classe superiore. I tempi impiegati sono compensabili, sicché, ad esempio, per avere diritto al premio sui primi 4 giri, basta averli compiuti in non oltre 1h.28’ per la classe 1100 ed in non oltre 1h.20’ per la classe superiore.
La tassa di iscrizione è fissata in L. 500 per le vetture di cilindrata superiore ai 1100 cmc. ed in lire 200 per quella di non oltre 1100.
Le iscrizioni dovranno pervenire alla Commissione Sportiva dei R.A.CI., via Po 14, Roma, non oltre le ore 18 del 22 luglio e per essere validi, oltre a pervenire nei termini predetti dovranno seguire le disposizioni del Regolamento Nazionale Sportivo del R.A.C.I. e del Codice Sportivo Internazionale A.I.A.C.R. alla gara sono ammessi come concorrenti e conduttori tutti coloro che siano muniti delle rispettive licenze internazionali 1933, la cui indicazione dovrà esser segnata nel modulo d’iscrizione.
I premi (L. 150.000 in denaro)
La classifica sarà stabilita in base alla maggiore media chilometrica stabilita da ogni corrente sul percorso compiuto in relazione alla classe alla quale appartiene la propria vettura.
Saranno assegnati i seguenti premi:
Corridori Esperti e di Ia Categoria: 1. classificato (premio Ciano) L.40.000 e Coppa Ciano; 2. classificato (premio R.A.C.I.) L.20.000; 3. classificato (premio Livorno) L.10.000; 4. classificato (premio Provincia) L. 8000; 5. classificato L. 7000; 6.classificato L.6.000; 7. classificato L.5000; 8. classificato L.4000; 9. classificato L. 3000; 10. classificato L.2000.
Premi di classifica generale L.105.000.
Ai primi tre concorrenti giunti in tempo massimo su macchina non superiore ai 1100 cmc. di cilindrata verranno assegnati i seguenti premi, cumulabili con altri eventualmente loro spettanti: al primo L 3.500; al secondo L. 2.500; al terzo 2.000.
Ai corridori iscritti nella Categoria dilettanti saranno assegnati i seguenti premi cumulabili con i precedenti: al primo classificato in graduatoria Lire 5000; al secondo classificato L. 4000; al terzo classificato 3000.
Inoltre verranno assegnati i seguenti primi giri per i concorrenti che non abbiano diritto ad alcuno dei premi innanzi menzionati. L.1800 ad ogni classificato in tempo massimo su 12 giri; L.1300 id. id. id. su 10 giri;L.1200 id. id. id. su 8 giri; L. 1100 id. id. id. su 7 giri; L.1000 id. id. id. su 6 giri; L.900 id. id. id. su 5 giri; L.800 id. id. id. su 4 giri; L.700 id. id. id. su 3 giri; L.600 id. id. id. su 2 giri; L.500 id. id. id. su 1 giro.
Il complesso dei premi sopra menzionati non deve sorpassare la cifra di L.25.000 altrimenti ciascuno dei premi stessi sarà diminuito proporzionalmente.
PREMI SPECIALI
Al concorrente che, compirà il giro più veloce, anche non compiendo l’intero percorso Medaglia d’oro.
Al concorrente che abbasserà il record del giro (record attuale Nuvolari in 13’42’’): Medaglia d’oro.
Al primo conducente della Sede Provinciale di Livorno ed al rispettivo meccanico: Medaglia d’oro della Sede di Livorno.
Tutti i premi speciali sono definitivi.
(Da “R.A.C.I.” Settimanale dell’Automobilismo Italiano 1933)
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XIII CIRCUITO MONTENERO- COPPA CIANO(1933)
Domenica 30 corrente sul Circuito del Montenero che il Romito domina dal suo aspro castello, verrà disputato il XIII Circuito del Montenero “Coppa Ciano “ verso il quale è protesa l’appassionata attenzione di tutto il gran mondo automobilistico, internazionale. Questa classica competizione motoristica italiana, valevole come è noto per la classifica del campionato italiano di velocità 1933, ha assunto, quest’anno, per la larga partecipazione estera, il ruolo di un avvenimento eccezionalmente importante. Inserita nel ciclo finale delle grandi manifestazioni automobilistiche italiane, quasi alla vigilia delle grandi competizioni monzesi, la gara del Montenero si preannunzia come corsa veramente d’eccezione.
Il valore mondiale dei partecipanti, la particolare difficoltà del circuito che reclama vetture perfette e corridori temprati e saldi, i molteplici motivi tecnici di particolare interesse che si profilano, soprattutto l’aspro duello che si delinea tra Nuvolari, Borzacchini, Campari e Ghersi, decisi a tutto osare per la vittoria, sono elementi che rendono oltremodo interessante questa intensa vigilia di preparazione.
Sull’erta del Romito, sull’aspra durissima salita tutta a svolte e poi sulla discesa quasi paurosa tra il monte a destra con a sinistra, nello sfondo, l’azzurro Tirreno, corridori italiani e stranieri provano, in questi giorni d’intensi allenamenti, i loro muscoli e le loro macchine.
Vigilia dunque operosa, che molteplici motivi di appassionata curiosità rendono quasi tormentosa; ché, sino ad oggi il grande pubblico sportivo, non sa ancora se il popolare Nuvolari preferirà correre con l’Alfa o vorrà riprendere la guida della monoposto Maserati tre litri, con la quale recentemente vinse ed in modo tanto clamoroso il Gran Premio dell’Automobile Club del Belgio.
Quest’anno la corsa ha raccolto ventinove iscritti, con grande partecipazione di corridori stranieri: notevole specialmente la partecipazione inglese ed americana nella piccola cilindrata.
Giovedì, venerdì e sabato, dalle ore 12,30 alle 14,30, il circuito sarà chiuso per le prove. Il percorso è stato migliorato e curato in ogni particolare e la pressatura della strada, che sarà fatta all’ultima ora, garantirà una perfetta visibilità ed una ottima aderenza.
Ecco l’elenco ufficiale delle iscrizioni pervenute alla Commissione Sportiva dell’Automobile Club d’Italia.
ELENCO DEGLI ISCRITTI:
1. Orsini- De Barbieri (Maserati 1500);
2. Landi Guido (Maserati 1100);
3. Corsi Secondo (Maserati 1500);
4. Campari Giuseppe (Maserati 2000);
5. Minozzi Giovanni (Bugatti 3000);
6. Pages Luigi (Alfa Romeo 2300);
7. Tuffanelli Beppe (Maserati 1500);
8. Aymini Guido (Maserati 2500);
9. Balestrero Renato (Alfa Romeo 2300);
10. Furmanik Giuseppe (Maserati 1100);
11. Taruffi Piero (Alfa Romeo 2300);
12. Nuvolari Tazio (Alfa Romeo 2300);
13. Borzacchini (Alfa Romeo 2600);
14. Brivio Antonio (X);
15. Scuderia Ferrari (X);
16. Ghersi Pietro (Bugatti 2300);
17. Barbieri Nando (Maserati 1100);
18. Scuderia Capredoni (X);
19. Biondetti Clemente (X);
20. Vico Dario (Maserati 2000);
21. Battaglia Gianni (Alfa Romeo 2300);.
22. Platè Gigi (M.B.C. 1100);
23. Chambost (Salmson 1100);
24. Lord Howe (Magnette 1100);
25. Scuderia Villars (Alfa Romeo);
26. Scuderia Villars (Alfa Romeo);.
27. Bouchy (X);
28. Marret (X);
29. Durel (X).
(Da “R.A.C.I.” n°31 30 Luglio 1933)
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XIII CIRCUITO MONTENERO- COPPA CIANO (1933)
La tredicesima edizione della classica prova automobilistica livornese, svoltasi domenica scorsa sul magnifico Circuito del Montenero per, la disputa della Coppa Ciano, ha sortito il più completo successo e si è conclusa con risultati tecnici e sportivi che non avrebbero potuto essere più lusinghieri.
Vivissima e ben giustificata era l’attesa del pubblico per questa competizione, sia perché vi partecipava un imponente lotto di “assi”, sia perché era stato annunciato l’esordio di qualche nuova vettura, sia, infine, perché si prevedeva lo sferrarsi di una lotta serrata fra i corridori in lizza, specialmente nella categoria delle piccole cilindrate della quale facevano parte sei tra i migliori piloti stranieri.
Attratti da tanti motivi d’alto interesse e malgrado l’incertezza del tempo - che, da principio, aveva fatto dubitare del buon esito della giornata migliaia e migliaia di appassionati erano convenuti da ogni parte d’Italia per assistere alla prova, affollando le balze del Montenero e la vallata che dal Castellaccio porta al Romito.
Molte autorità erano presenti: fra esse, l’onorevole Marchese Pietro Parisio, Commissario del Governo al R.A.C.I., il gen. Teruzzi, il Gen. Tangali Casanova, l’On. Martelli, il Prefetto di Livorno, il Segretario Federale, il Presidente della Provincia, il Podestà.
Faceva gli onori di casa il commissario della Sede di Livorno del R.A.C.I., Comm. Tron.
Alle 15.30 giungeva il ministro Ciano, accompagnato dalla consorte contessa Carolina Ciano e dai figli Galeazzo, con la moglie Edda Ciano Mussolini, e nobildonna Maria Magistrati Ciano.
Il Ministro, accompagnato dall’on. Parisio, passava in rivista i corridori allineati lungo la pista in attesa del “via”, intrattenendosi cordialmente con alcuni di essi, veterani della gara livornese. Poi, la gentile figliola del Podestà, signorina Vincenzini, dava il segnale di partenza alle macchine del primo gruppo che si lanciavano come folgori, passando insieme innanzi alle tribune e diffondendo nell'aria un sonoro tripudio dei motori rombanti.
Partivano prima le grosse cilindrate; poi, a distanza di tre minuti, pure in gruppo, le piccole.
Prendevano il “via” i seguenti piloti:
· Minozzi (Bugatti),
· Taruffi (Alfa Romeo),
· Corsi (Maserati),
· Tufanelli (Maserati),
· Biondetti (M. B.),
· Balestrero (Alfa Romeo),
· Battaglia (Alfa Romeo),
· Cortese (Alfa Romeo),
· Pages (Alfa Romeo),
· Borzacchini (Alfa Romeo),
· Aimini (Maserati),
· Gherzi (Bugatti),
· Brivio (Alfa Romeo),
· Nuvolari (Maserati),
· Tadini (Alfa Romeo),
· Fontana (Alfa Romeo),
· Campari (Maserati),
· Vico (Alfa Romeo),
· Orsini (Maserati) ;
e per le piccole cilindrate:
· Barbieri (Maserati),
· Boucly (Miller),
· Landi (Maserati),
· Dourel (Amilcar),
· Jourdan (Salmson),
· Furmanik (Maserati),
· Chambost (Salmson),
· Marret (Miller).
Nuvolari, fin dal primo giro, prendeva decisamente il comando, tallonato da Borzacchini e seguito, a qualche distanza da Battaglia, Campari, Minozzi, Brivio, ecc.. Nella categoria dei 1100, fin dal primo giro crollava il record stabilito lo scorso anno da Cerami in 15’53” 4/5, per merito di Barbieri e di Chambost. Al secondo giro Nuvolari batteva il record stabilito da lui stesso nel 1932 sull’Alfa Romeo monoposto (che era di 13’42”1/5) compiendolo in 13’33” e al giro seguente, il tempo scendeva ancora a 13’25”4/5 corrispondente alla velocità media oraria di km. 89.130.
Lo seguiva Borzacchini a 1’4’’ precedendo Campari di 1’20”.
All’inizio del quinto giro Tadini sostituiva Borzacchini indisposto, mentre Nuvolari continuava a girare velocissimo. Il “negher” guadagnava frattanto 10’’ su Tadini. Seguivano Brivio con 37” di vantaggio su Battaglia, Ghersi e gli altri. A questo punto si verificava l’unico incidente della giornata. Il francese Chambost nello effettuare una stretta curva in località Osteria, poco oltre di Castellaccio sbandava paurosamente e la sua minuscola Salmson dopo aver girato su se stessa, finiva fuori strada a ridosso di una scarpata. Il valoroso pilota riportava la frattura della clavicola e veniva giudicato guaribile in poco più di un mese.
Dopo il sesto giro la situazione cominciava a modificarsi per i posti d’onore dopo Nuvolari, che continua a mantenere il comando. Campari infatti riusciva a portarsi al secondo posto, mentre Tadini, passato al terzo, veniva seriamente minacciato da Brivio.
All’ottavo giro Campari era costretto a fermarsi per rifornire di acqua il radiatore, perdendo un minuto prezioso; che nel frattempo, Brivio, passato decisamente all’offensiva e rimontato Tadini, guadagnava 3’ su Campari, portandosi così al secondo posto. Ghersi, intanto, fermatosi al Sasso Rosso per un guasto al motore, doveva abbandonare. Nuvolari perdeva a sua volta un minuto per rifornirsi di benzina, mantenendo tuttavia ben 7’e 53” di vantaggio sul suo immediato inseguitore, Brivio. Intanto, mentre le grosse cilindrate compivano il nono giro, Barbieri che nel penultimo si era fatto strappare il record del giro da Landi, che lo conquistava in 14’37”3/5, alla media di km. 80.207 tagliava il traguardo, vincendo la sua categoria in 2h.01’33’’, alla media di km. 76.404. Landi conquistava il secondo posto in 2h.02’32”, Furmanik si piazzava al terzo e Dourel giungeva fuori tempo massimo, con 2h.28’56”.
Nessuna variazione, invece, avveniva fra le grosse cilindrate: la corsa si concludeva con un’altra nettissima vittoria di Nuvolari, ben sicuro delle proprie possibilità e della macchina di cui disponeva su un percorso che da tre anni, ormai, lo vede indisturbato dominatore. Come è noto, egli ha corso al volante della Maserati tre litri, che è apparsa ottimamente equilibrata dopo le modifiche apportatevi dal mantovano a Spa, e che ha confermato le eccezionali doti di maneggevolezza, di potenza e di regolarità che già avevano avuto modo di rifulgere nel trionfale Gran Premio del Belgio.
La vettura, che presentava una innovazione nel freno idraulico a doppia pompa, si è imposta come mezzo meccanico assolutamente superiore, di completa sicurezza e capace di sviluppare sui rettilinei una velocità non lontana dai 250 chilometri all’ora. Il trionfo della marca bolognese, affermatasi nelle maggiori cilindrate col successo di Nuvolari e con il terzo posto di Campari, è stato completato dalla assoluta superiorità dimostrata nella categoria inferiore. Qui addirittura non vi è stata lotta ed i tre “maseratisti” hanno tagliato il traguardo tallonandosi l’un l’altro, lasciando lontani macchine ed avversari di grido.
Ecco le classifiche, che debbono ancor venire omologate dalla C. S. dei R.A.C.I.:
Classe oltre 1100 cmc. :
1. Nuvolari Tazio, su Maserati, 3000 cmc., che ha compiuto i 12 giri del Circuito del Montenero, pari a complessivi km. 240 in 2h.45’8’’2/5, alla media oraria di km. 87.198 (record);
2. Brivio Antonio, su Alfa Romeo 2600, in 2h.53’29”4/5;
3. Campari Giuseppe su Maserati 2000, in 2h.54’8”2/5;
4. Borzacchini-Tadini (Alfa Romeo 2600), in 2h.54’58”;
5. Battaglia (Alfa Romeo 2300), in 2h.56’25”2/5;
6. Balestrero (Alfa Romeo 2300), in 3h.00’39”;
7. Cortese su Alfa Romeo 2300, in 3h.01’52”2/5;
8. Fontana (AlfaRomeo 2300), in 3h.01’54”1/5 (1°dei dilettanti);
9. Taruffi (Alfa Romeo 2300);
10.Biondetti (M. B.).
Fermati fuori tempo massimo: Corsi (Maserati), Pages (Alfa Romeo), Aimini (Maserati) Giro più veloce: il quarto di Nuvolati in 13’27”4/5, ,alla media di km. 89.130. Partiti: 19; ritirati: Vico al primo giro, Tuffanelli al secondo, Minozzi e Tadini al terzo, signora Orsini al quinto, Ghersi al settimo.
Classe fino a 1100 cmc.:
1. Barbieri su Maserati, che ha compiuto gli otto giri del Circuito del Montenero, pari a km. 160 in 2h.1’38’’, media oraria di km 76.704;
2. Landi su Maserati, in 2h.2’32”;
3. Furmanik su Maserati, in 2h.16’15”;
4. Dourel su Amilcar, in 2h.28’56”.
Giro più veloce: il settimo di Barbieri, in 14’57”3/5, alla media di km. 80.207. Partiti: 8. Ritirati: Marret e Jourdan il secondo giro, Chambost e Boucly al quarto.
(Da “R.A.C.I.” Settimanale dell’Automobil Club Italiano 1933)
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XIII Circuito del Montenero – Coppa Ciano (1933)
Raramente nella ormai non più breve nostra attività di spettatori quasi obbligati delle più varie manifestazioni dello sport automobilistico internazionale, era certo capitato di assistere a una gara tanto piana come andamento quanto, alla resa dei conti, esatta nei risultati e ricca di contenuto tecnico, come è indiscutibilmente avvenuto per la XIII Coppa Ciano al Montenero.
La gara, nelle osservazioni della vigilia, proponeva diversi motivi di interesse più tecnico che sportivo. Ebbene a tutti i motivi che la corsa proponeva con evidenza solare, la corsa ha risposto in modo preciso e definitivo. Tanto che la gara e i suoi risultati possono assumersi con tutta tranquillità come indici tecnici di valore assoluto.
Non sarà male, a questo punto, precisare al lettore quali erano questi motivi tecnici che rendevano interessante la XIII Coppa Ciano al Montenero e che a gara conclusa ne fanno una delle corse più utilmente organizzate in questa veramente fortunata stagione sportiva 1933.
I motivi salienti erano, dunque, questi: si prospettava la eventualità che Tazio Nuvolari corresse al Montenero con la monoposto Maserati 3 litri, vale a dire con la vettura del trionfo al Gran Premio del Belgio a Spa; se l’eventualità si fosse tradotta in concreto si avrebbero avuti, nello stesso tempo, due cose molto interessanti: il debutto di questa vettura in una corsa italiana, il confronto fra questa vettura assurta dopo Spa alle vette della celebrità e altre che sullo stesso Circuito del Montenero in passato avevano spadroneggiato e stabilito i record; infine si sarebbe assistito al debutto di un nuovo originale tipo di vettura costruito dalle Officine Maserati di Bologna: vale a dire al debutto della nuova monoposto 2 litri quattro cilindri Maserati affidata alle capaci mani di Giuseppe Campari.
Quando questo numero della Rivista uscirà, molte cose saranno state dette intorno alla Coppa Ciano 1933 e a noi non resterà forse nemmeno il compito di far rilevare cose nuove. Comunque perché il lettore possa con facilità farsi una idea di come la Coppa Ciano al Montenero abbia risposto ai quesiti che essa proponeva, crediamo che la cosa più efficace da dire sia... la ripetizione dell'ordine d'arrivo stesso. Questo ordine di arrivo dice in sostanza questo: Nuvolari con la monoposto Maserati 3 litri non solo ha corso; Nuvolari con questa vettura ha facilissimamente vinto e forse più facilmente ancora demolito tutti i record esistenti sul circuito; Campari, a sua volta, non ha solo portato al debutto la nuova Maserati due litri monoposto quattro cilindri: Campari è arrivato terzo assoluto dietro la monoposto 3 litri di Nuvolari e la Alfa Romeo 2600 di Brivio, perdendo il secondo posto per una fermata al rifornimento imposta dal banalissimo inceppamento di un freno e riuscendo a girare in tempi che sono i migliori dopo, naturalmente, quelli forniti da Nuvolari e da Borzacchini fintanto che il ternano rimase in gara con la 2600 Alfa Romeo che poi a Tadini egli cedette dopo soli quattro giri.
In forza della inequivocabile eloquenza dell’ordine d’arrivo e delle cifre, la XIII Coppa Ciano al Montenero vuol dunque esser considerata soprattutto dal lato tecnico una gara compiutamente riuscita, una gara effettivamente di utilità non indifferente e di non discutibile portata. Naturalmente, forse in ragione di questa chiarezza estrema di risultati, dal lato sportivo, intendendo con questo alludere al lato spettacolare della manifestazione e alle fasi più o meno emotive attraverso le quali essa è passata prima di giungere alla conclusione, la XIII Coppa Ciano allo spettatore un poco superficiale può anche esser apparsa poco attraente e poco emotiva. Infatti nessun dubbio si è mai potuto avere circa l'esito della corsa dopo appena trascorso un giro. Nuvolari che aveva assunto la prima posizione svincolandosi facilmente dalla bagarre iniziale della partenza in linea (una novità organizzativa questa della partenza in linea al Montenero, dove le partenze erano sempre state date a tempi) nella stessa posizione e con vantaggio sempre aumentante è rimasto. In queste condizioni la cronaca della manifestazione non ci sembra necessaria davvero. Basterà dire che tolti gli episodi relativi al ritiro di Borzacchini per indisposizione al quarto giro e alla cessione della sua vettura a Tadini, che prima del quarto giro aveva dovuto fermarsi per rottura del ponte della sua vettura ; della breve fermata al box di Campari per siringare un freno inceppatosi; dei ritiri di Ghersi e di Minozzi, che erano i soli corridori al volante di vetture Bugatti null'altro sarebbe da rilevare che valesse a spiegare un poco le fasi della corsa. Anche nella classe 1100, nella quale pareva doversi prospettare un interessante confronto fra le 1100 italiane e le diverse 1100 straniere la gara assumeva fìsionomia identica a quella della classe maggiore. Vale a dire che le tre Maserati 1100 assumevano la testa, che Barbieri e Landi, passati ai primi due posti quasi subito, in quella posizione rimanevano per tutta la durata della gara, che Furmanik il terzo su Maserati malgrado una fermata al box per rottura del radiatore poteva ugualmente arrivare in fondo in terza posizione dietro i suoi più fortunati colleghi di marca.
Ometteremo, quindi, senz’altro la cronaca per dire sia pure brevemente, della importanza che è venuta ad assumere la corsa dal lato tecnico.
Non importerebbe neppure dirlo, forse, perché è con la forza dell'evidenza che la cosa si afferma; ma è indiscutibile che la vittoria della Maserati monoposto 3 litri magistralmente guidata da Tazio Nuvolari è stata relativamente facile. Non avendo avversari che lo potessero inquietare, il fortissimo pilota mantovano ha dovuto lottare contro l'invisibile lancetta del cronometro e contro le davvero impressionanti asperità del circuito che è senz’altro uno dei circuiti più difficili e più duri d'Italia, se non d'Europa. E come contro gli avversari, così anche contro questi ostacoli, Nuvolari e la Maserati monoposto 3 litri hanno, come si è detto, facilmente vinto.
Sono così caduti: il record sul giro portato da 13’42” e 1/5 a 13’27” e l/5; il record dei 10 giri portato da 2h.18’29” a 2h.16’56”; la media totale non solo contando 10 giri (vale a dire quanti erano nel 1932) ma anche calcolando 12 giri, perché tanti erano da compiere, quest'anno. Tutto questo, si noti, malgrado che le condizioni del fondo stradale non fossero certo migliori quest’anno (è vero il contrario, anzi) e che al vincitore sia mancata qualsiasi minaccia diretta. Il che equivale a dire che la possibilità massima della vettura non deve esser stato forse neppure attinta e che il risultato da essa conseguito avrebbe anche potuto esser migliorato in caso di necessità. A dire del resto la facilità con la quale Nuvolari ha segnato questi nuovi record basterebbe accennare al fatto che il mantovano fintanto che volle marciò a velocità media costantemente superiore a quella corrispondente al giro più veloce stabilito nel 1932!
Questa Maserati tre litri monoposto è, dunque, quella grandissima vettura che si era intravista dopo l’esito del Gran Premio del Belgio a Spa. Essa, infatti, non è soltanto una vettura per altissime velocità come lo dimostra un semplice calcolo che tenga presente che al regime massimo di 6000 giri con rapporti e gomme per alta velocità la macchina supera i 250 orari: essa e essenzialmente una vettura completa che domina e vince e migliora record che furono stimati eccezionali anche su strade accidentate e difficili come quelle del Montenero, strade che non consentono velocità superiori ai 90 chilometri orari, che tutte le difficoltà stradali comprendono.
Che cosa sia questa Maserati tre litri monoposto non staremo a ripetere ora avendo su queste stesse colonne descritta nelle sue particolarità costruttive. Essa si può ancora dire, riprende un tema già vittoriosamente risolto in Italia con la creazione delle famose monoposto Alfa Romeo; essa questo tema riprende e risolve forse in maniera ancora più decisa, a stare ai risultati che con essa in due gare Nuvolari ha raggiunto.
Alla base di tutto sta, dunque, che la monoposto Maserati che può considerarsi come la monoposto Alfa Romeo la vettura da corsa tipicamente italiana (cilindrata media e la più alta potenza possibile in rapporto alla cilindrata; peso il minore possibile: ingombro il minore possibile; possibilità di impiego in ragione di questi dati la più alta possibile, ecc.) dimostra come alla prova dei fatti il concetto tecnico italiano sia il più esatto e come con vetture siffatte i più brillanti risultati siano conseguibili.
L’odissea di questa monoposto che fintanto che rimase in mano di piloti non esperti come Nuvolari non poté imporsi e che oggi domina, è storia breve e recente. Alcuni semplicissimi accorgimenti l’hanno portata al punto più alto dei suo rendimento. Nuvolari per primo intravide e fortunosamente risolse, oggi la Casa razionalmente ha sistemato, provvedendo a una modifica del gruppo di sterzo (ora attaccato direttamente al motore ad evitare flessioni e trepidazioni derivanti soprattutto dall’impiego di rinvii che sono stati aboliti) e a un pratico e semplice irrigidimento dell’avantreno.
Fatto sta che oggi con i 210 cavalli circa di potenza ricavati dal motore, con i poco più che 50 Kg. di peso, dalla Maserati un pilota come Nuvolari può ricavare i risultati che al Montenero ha raggiunti. Il che dispensa da ogni altra considerazione.
Altro rilievo tecnico interessante riguarda la nuova Maserati due litri quattro cilindri che ripete in piccolo la 3 litri monoposto. I costruttori hanno veduto giusto ancora una volta: si voleva una vettura leggera e di facile guida soprattutto. Si è ricorso a un motore quattro cilindri e a uno chassis simile a quello delle 1100 e delle 1500 della stessa marca. I dati sono i seguenti: potenza 149 cavalli, peso 550 kg. ingombro minimo. E' interessante l’impiego di un motore a quattro cilindri in una vettura da corsa.
Bisogna dire che più che dimostrare una superiorità del “quattro cilindri” sull’ “otto cilindri” di quasi universale impiego, la Casa costruttrice è ricorsa a quello per il minore peso e per il ridotto ingombro: peso e ingombro che hanno in definitiva consentito il piazzamento su uno chassis tipo 1100 e 1500.
Con questa vettura, certo non ancora “tirata” al massimo, Campari ha girato in 14’06” e che è il terzo miglior tempo stabilito domenica 30 luglio al Montenero dopo il 13’27”1/5 di Nuvolari e il 13’59” di Borzacchini con la 2600 Alfa Romeo.
Il debutto, dunque, è stato più che felice. Tanto più che la parabola di questa vettura che si affaccia ora alle gare non può dirsi certo conclusa: perché un ulteriore incremento di potenza è contemplato, fermi restando gli altri dati di peso e di ingombro.
Tenendo, quindi, nel dovuto calcolo anche il successo nella categoria 1100 e i nuovi record sulla distanza e sul giro stabiliti da Barbieri e da Landi, la XIII Coppa Ciano al Montenero può anche considerarsi come una consacrazione della produzione Maserati da corsa.
Bisogna felicitarsi con i costruttori bolognesi: oggi le loro vetture sono all’avanguardia e possono aspirare a tutte le vittorie, contro qualsiasi avversario. Questo ha valore non soltanto relativo, infine: dice, infatti, che la tecnica da corsa italiana è tutt'altro che ferma e promette gare appassionanti e risultati meravigliosi nelle gare che ancora ci dividono dalla chiusura della stagione sportiva, tanto più che sono in via di ritornare alle gare le monoposto Alfa Romeo e le nuove macchine di Bugatti...
Per concludere, altre poche osservazioni ancora sulla gara e suoi attori. Come a Spa così anche al Montenero contro la Maserati 3000, le Alfa Romeo oggi in circolazione hanno fatto veder di nulla potere ormai: né le 2600 modificate, ne le 2300 che sono su un valore che la monoposto Maserati supera. Del resto è naturale che sia così. Qualcosa dobbiamo dire sui piloti. Ometteremo i soliti aggettivi per Nuvolari, che è il più forte senz’altro. Diremo piuttosto della magnifica corsa di Brivio, che sale quattro a quattro i gradini della celebrità ormai e che è destinato a entrare nel gruppo degli assi: diremo di Barbieri e di Landi, i due migliori specialisti della 1100 attualmente, due giovani che faranno presto a salire. Ricorderemo il saldissimo Campari che ha corso da par suo, il corretto Tadini, l’ irruento Battaglia, Balestrero, Cortese, Biondetti, Fontana, Furmanik sfortunato sempre. Come Taruffi, del resto, e come Minozzi e Ghersi che erano ottimamente in gara.
L’organizzazione è stata, come sempre, esemplare. Corrado Filippini
LE CLASSIFICHE
CLASSE OLTRE 1100 cmc.:
1) Tazio Nuvolari su Maserati tre litri che ha compiuto i 240 Km. del percorso in 2h.45’08”2/5 alla media di Km. 87.198 (record precedente media Km. 86.753 su 200 Km.);
2) Antonio Brivio, su Alfa Romeo 2600 in 2h.53’29”4/5;
3) Giuseppe Campari, su Maserati due litri in 2h.54’08”2/5;
4) Borzacchini-Tadini, su Alfa Romeo 2600 in 2h.54’58”;
5) Gianni Battaglia, su Alfa Romeo 2300 in 2h.56’24’’2/5;
6) Renato Balestrero, su Alfa Romeo 2300 in 3h.00’39”;
7) Franco Cortese su Alfa Romeo 2300 in 3h.01’,52”2/5;
8) Fontana, su Alfa Romeo 2300 in 3h.01’54”1/5; (1°dilettanti);
9) Piero Taruffi, su Alfa Romeo 2300 in 3h.03’17”2/5;
10) Clemente Biondetti su Maserati Bugatti in 3h.06’52”3/5.
Giro più veloce il quarto e il quinto di Nuvolari su Maserati in 13’27”4/5 alla media di Km. 89.130 (record precedente di Nuvolari in 13’41”1/5 alla media di Km. 85.570).
Classe 1100 cmc.:
1) Nando Barbieri su Maserati che ha percorso i 160 Km. in 2h.01’38” alla media di Km. 76.404 (record precedente 2h.04’29” 1/5;
2) Guido Landi, su Maserati in 2h.02’32”;
3) Giuseppe Furmanik, su Macerati in 2h.16’15”;
4) Dourel, su Amilcar in 2h.28’56”.
Giro più veloce il sesto di Landi su Maserati in 14’57”3/5 alla media di Km. 80.207 (record precedente 15’53” alla media di Km. 76.600).
(Da “L’Auto Italiana” 10-20 agosto 1933)
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